Si è soliti relegare l’idea della illuminazione, sia artificiale che naturale, ad una fase conclusiva della progettazione architettonica, ed a volte neanche in questa fase. Al contrario l’ideazione di un pensiero di luce deve far parte, fin dall’inizio, delle riflessioni di ogni progettista, di ogni creatore di volumi, di spazi, altrimenti ci si rende conto, il più delle volte troppo tardi, di non poter percorrere delle soluzioni ideali ai fini della riuscita del progetto nella sua più ampia totalità.
illuminare uno spazio, un ambiente, non vuol dire solo stabilire la corretta quantità e qualità di luce (cose fondamentali), ma soprattutto coinvolgere il luogo, l’architettura.
Un ambiente mediocre ben illuminato è più bello di uno curato nei dettagli ma scarsamente illuminato. Cattura la luce naturale dove e quando è possibile con ampie finestre, pareti divisorie in vetro, fori nel soffitto, oblò nei corridoi e tutto quello che ti viene in mente.
Per la luce artificiale preferisci tante piccole fonti di luce ad un enorme lampadario al centro della stanza.
Prevedi la luce diretta sui piani di lavoro, sui tavoli, nei posti di lettura o per evidenziare dettagli interessanti come quadri, mobili o particolari strutture architettoniche.
Una buona illuminazione oltre a migliorare l’umore e migliorare la vista, crea effetti magici e rende tutto più interessante.